20/5/09

Da "Il Giardino del Profeta" - KAHLIL GIBRAN

Allora uno dei giudici della città si fece avanti e disse: Parlaci della Colpa e del Castigo. Ed egli rispose: E’ quando il vostro spirito vaga nel vento, che voi, soli ed imprudenti, commettete un errore verso gli altri e di conseguenza verso voi stessi. E per quell’errore dovete bussare ed attendere a lungo Davanti alla porta dei beati.
La vostra essenza divina è come l’oceano; rimane per sempre incontaminata. E come l’etere sorregge solo gli esseri alati. La vostra essenza divina è anche simile al sole; non conosce i cunicoli della talpa né cerca le buche del serpente. Ma la vostra essenza divina non dimora solo nel vostro Essere. Molto in voi è rimasto di umano, e molto in voi non è Ancora nemmeno umano. Bensì è un pigmeo informe che cammina nel sonno Attraversando la bruma in cerca del proprio risveglio. E’ di ciò che di umano è in voi che vorrei parlarvi. Poiché è l’umano che è in voi, non la vostra essenza Divina, né il pigmeo della bruma, che conosce La colpa ed il castigo.
Spesso vi ho sentito parlare di chi ha commesso un errore Come se egli non fosse uno di voi, ma un estraneo ed Un intruso nel vostro mondo. Ma io dico che come il santo ed il giusto non possono Elevarsi al di sopra di ciò che di più sublime è in voi, così il malvagio ed il debole non possono cadere più in basso di ciò che è più infimo in voi. E come una singola foglia non può ingiallire se non Con il tacito consenso dell’intera pianta. Così il malvagio non può compiere del male senza La complicità di tutti voi. Andate insieme come in processione verso la vostra Essenza divina. Voi siete la via ed i viandanti. E quando uno di voi cade, cade a vantaggio di coloro Che lo seguono, mettendoli in guardia contro l’ostacolo. Si, ma cade anche a causa di coloro che lo hanno preceduto, che, sebbene di passo più veloce e sicuro, non rimossero l’ostacolo.
E vi dirò ancora una cosa nonostante la parola pesi Sui vostri cuori: L’assassinato è responsabile della propria uccisione, ed il derubato ha colpa del furto subito. Il giusto non è irresponsabile delle azioni del malvagio, e chi è innocente non è estraneo alle imprese dell’empio. Sì, spesso il colpevole è vittima della parte lesa. Ed ancora più di sovente il condannato porta il peso di Chi è senza biasimo e colpa. Non è possibile separare il giusto dall’ingiusto ed il Buono dal cattivo. Poiché questi al cospetto del sole sono uniti come Il filo bianco e quello nero tessuti insieme. E quando il filo nero si spezza il tessitore controllerà Non solo tutta la tela ma anche il telaio.
Se qualcuno di voi volesse condurre a giudizio una Moglie infedele, pesi sulla bilancia anche il cuore Del marito e ne misuri l’anima. E chi volesse frustare l’offensore, scruti prima bene Lo spirito dell’offeso. E se qualcuno di voi volesse punire in nome Della giustizia l’albero del male servendosi di una Scure, ne esamini prima le radici; Ed in verità vi troverà le radici del bene e del male, del fecondo e dello sterile, tutte fra loro intrecciate nel silenzioso cuore della terra. E voi giudici che vi dichiarate giusti, che giudizio pronunciate a carico di colui che, sebbene onesto nella carne, è un ladro nello spirito? E come punire colui che di fatto è un truffatore Ed un tiranno, ma che nello stesso tempo è lui Stesso addolorato ed offeso?
E come punirete coloro il cui rimorso è già Più grande delle loro colpe? Forse che il rimorso non è che quella giustizia Amministrata dalla stessa legge che di buon grado Servireste?
Tuttavia il rimorso non potete imporlo all’innocente, né toglierlo dal cuore del colpevole. Inaspettato, il rimorso chiamerà nella notte Affinché gli uomini si sveglino e guardino nelle Loro anime. E voi che vorreste amministrare bene la giustizia, come lo potrete se non esaminando ogni azione in piena luce? Solo allora capirete che il giusto ed il peccatore Non sono che un unico uomo nel crepuscolo tra La notte della sua essenza pigmea ed il giorno Della sua essenza divina. E che la pietra angolare del tempio non è più Alta della pietra più bassa delle sue fondamenta.

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