20/5/09

SUL MANGIARE E SUL BERE

Allora un vecchio oste disse: Parlaci del Mangiare e del Bere. E lui disse: Vorrei che poteste vivere della fragranza della terra, e che la luce vi nutrisse in libertà come una pianta. Ma poiché per mangiare uccidete, e rubate al piccolo il latte materno per estinguere la sete, sia allora il vostro un atto di adorazione. E sia la mensa un altare su cui i puri e gli innocenti della foresta e dei campi vengano sacrificati a ciò che di più puro e innocente vi è nell'uomo. Quando uccidete un animale, ditegli nel vostro cuore: "Dallo stesso potere che ti abbatte io pure sarò colpito e distrutto, Poiché la legge che ti consegna nelle mie mani consegnerà me in mani più potenti. Il tuo sangue e il mio sangue non sono che la linfa che nutre l'albero del cielo". E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: "I tuoi semi vivranno nel mio corpo, E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, La loro fragranza sarà il mio respiro, E insieme gioiremo in tutte le stagioni". E quando in autunno raccoglierete dalle vigne l'uva per il torchio, direte nel vostro cuore: "Io pure sarò vigna, e per il torchio sarà colto il mio frutto, E come vino nuovo sarò custodito in vasi eterni". E quando l'inverno mescete il vino, per ogni coppa intonate un canto nel vostro cuore, E fate in modo che vi sia in questo canto il ricordo dei giorni dell'autunno, della vigna e del torchio.

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